La crisi della politica
Andrea Piccolo
/ Categories: Politica

La crisi della politica

Elezioni politiche - 24 febbraio 2013

Il segnale più vistoso della crisi politica, dal mio personale punto di vista, sta nel numero di persone che, senza aver mai conversato con me su argomenti di attualità e politica, nei mesi che hanno preceduto le elezioni politiche mi hanno avvicinato chiedendomi: “allora, chi votiamo alle prossime elezioni?”, e poi, dopo un silenzio che pareva di scuse per aver affrontato un tema così imbarazzante, aggiungevano “... non ti sei candidato? Se ti candidi voto te!”

Significativo è che queste persone, non conoscendo il mio orientamento politico, non facevano nessuna distinzione tra schieramenti di destra e di sinistra, non in prima battura almeno.

Non mi sono candidato, e non c'era il mio nome nelle liste il 24 febbraio.

Certo, piacerebbe anche a me entrare nella stanza dei bottoni e cambiare il Paese, e la fiducia a priori di quelli che sono venuti a chiedermi “chi votiamo” mi ha gratificato. Ma nel momento in cui non è chiaro cosa distingue destra e sinistra ed è opinione comune che i nostri politici “sono tutti uguali”, l’emergenza non è trovare nomi nuovi per fermare l’emorragia di elettori, ma capire cosa si è guastato.

Si è persa l’abitudine a ragionare sulle motivazioni profonde che guidano le azioni, ci si ferma alla prima giustificazione plausibile e manca la visione d’insieme. La casa va tassata di più? Di meno? Come va cambiata la legge elettorale? In Europa serve un governo più centralizzato? Le risposte della politica sono tante e diverse, hanno però in comune il fatto di cercare giustificazioni economiche di qualche tipo, che si tratti del pareggio tra colonne di un bilancio in partita doppia o dell’equilibrio tra le forze in campo.

Ma anche nel caso di una decisione da prendere in una situazione di emergenza, è necessario sapere quali principi si sta cercando di rispettare e quali, eventualmente, si disattende, altrimenti si perde la propria identità.

In un Paese privo di identità politiche è facile che la democrazia si suicidi. Prima di scoprire se sia vero, riprendiamo a discutere di ciò che sta alla base delle decisioni da prendere.

il manifesto proposto elenca dei principi, non classifichiamoli di destra o di sinistra vista la confusione. Possono essere condivisi oppure no, confrontiamoci, discutiamone, non sta qui la risposta immediata alle domande urgenti, ma è proprio questo che manca alla politica oggi: avere chiaro cosa è importante.

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