Il Signor Tale
Andrea Piccolo
/ Categories: Politica

Il Signor Tale

Care famiglie del popolo del 20 giugno e del 30 gennaio, che mi avete stretto in quell’abbraccio incredibile e indimenticabile di piazza S. Giovanni prima e del Circo Massimo poi; care famiglie che potevate essere in piazza solo col cuore e vi siete affidate a chi ha avuto la possibilità e i mezzi per andare dicendogli: vai anche a nome mio a mostrare che esiste un popolo bello e consapevole della propria dignità; care famiglie che non scendereste in piazza per tanti motivi personali, ma mi avete testimoniato l’importanza di farlo anche a nome vostro e so, quindi, che esistete più numerose di quel che si creda.

Care famiglie, voglio narrarvi la storia del Signor Tale:

Il Signor Tale era sposato con una donna che amava tantissimo e insieme avevano una bella famiglia numerosa, con nonni e parenti che erano spesso in visita e rendevano vivace e nuovo ogni giorno. Lui e sua moglie abitavano in una casetta spaziosa su due piani, circondata da un bel giardino dove i bambini potevano giocare nelle belle giornate, un orticello per assaggiare ogni tanto qualcosa di particolarmente saporito, una piccola aia con qualche animale e, in un angolo, il barbecue in pietra acceso le domeniche d’estate.

Il Signor Tale non aveva la famiglia del Mulino Bianco ma una famiglia vera, dove oltre a ridere si discute anche, spesso non ci si comprende ed è necessario riconciliarsi, dove i figli vengono educati con impegno e fatica e tanti tormentosi dubbi su cosa sia giusto.

Un giorno davanti all’abitazione del Signor Tale si presentano degli uomini arroganti e violenti, e gli dicono

-Vogliamo la tua casa. Fai i bagagli e vattene.

Il Signor Tale discute animatamente e la moglie lo osserva dai vetri della finestra, in ansia, stringendo attorno a sé i bambini mentre aspetta di sapere come si concluderà il tentativo di esproprio. Finalmente il Signor Tale rientra in casa e annuncia

-Sono persone violente e senza scrupoli. Volevano portarci via tutto, ma sono riuscito a trovare un accordo: gli lasceremo solo il primo piano, a noi resta il piano terra e il terreno intorno alla casa.

La moglie preoccupata chiede

-Il primo piano? Ma lì ci sono le camere da letto, come faremo per mandare a dormire i bambini? E noi?

-Troveremo un modo coi divani in salone, qualche brandina. Non temere, è la cosa migliore, cedere il pianoterra con la cucina e il garage sarebbe stato peggio. Gli daremo accesso dalla scala esterna così non saremo obbligati a incontrarli.

Così gli uomini arroganti e violenti, avendo avuto successo, dopo un po’ di tempo si presentano ancora alla porta del Signor Tale, e stavolta gli basta scendere le scale.

-Vogliamo la tua casa. Fai i bagagli e vattene.

Così il Signor Tale abilmente negozia in successione la cessione del giardino, del garage e del salone.

Ogni volta la pretesa degli uomini arroganti è inaccettabile ed ogni volta la mediazione ha permesso di scongiurare un risultato peggiore perché, spiega il Signor Tale alla moglie con tono rassicurante, sarebbe stato peggio rinunciare all’orto che fornisce alimenti, a un bagno privato dove lavarsi e sistemarsi prima di andare a lavorare, alla cucina dove preparare un pasto caldo.

Adesso il Signor Tale e la sua famiglia vivono nel capanno degli attrezzi. Certo, le sedie sono scomode per dormire e agli attrezzi ha dovuto rinunciare per mancanza di spazio, ma almeno il legno isola bene dal freddo e siccome sono stretti non devono spendere per il riscaldamento, neppure nell’inverno più rigido.

Quando verranno gli arroganti a prendersi la porta del capanno per arderla nel barbecue, perché sono rimasti senza legna, il Signor Tale saprà rincuorare la moglie.

-Se non gli avessi impedito di portare via il tetto sarebbe stato peggio. Almeno se piove, quando non è di stravento, restiamo asciutti.

Care famiglie italiane, col colpo di mano che ha portato all’approvazione in senato del ddl Cirinnà, gli uomini arroganti hanno tradito la piazza e una volta di più la famiglia e ora, abituati al successo, pensano di continuare a prenderci in giro come facevano col Signor Tale.

Renzi cerca una via alle parrocchie, Alfano e Lupi usano a sproposito e in chiara malafede le parole di un Papa per appellarsi a un fantomatico male minore. Mandano avanti i loro rappresentanti privi di ruoli in Parlamento e al Senato, rivestiti di innocente candore, per ripetere slogan pro-family, farci abbassare la guardia e ricucire con una falsa amicizia – Lupi ha dichiarato che le adozioni gay e l’utero in affitto non passeranno mai, come il suo capo Alfano aveva dichiarato che non sarebbe mai passato il matrimonio omosessuale -. Con la bocca proclamano Dio e valori cristiani, ma hanno in cuore solo menzogna e il profitto che bramano ottenere.

Caro popolo della famiglia, mio popolo, verrà presto il momento di mantenere la promessa fatta a Renzi di non dimenticare il modo in cui ha violato la famiglia, liquidandola con la presuntuosa supponenza di un dittatore. E non dimentichiamo Alfano e gli altri rappresentanti di quel potere che non rappresenta più il popolo, al pari dei 173 senatori coi partiti di cui sono esponenti che hanno tradito la piazza, perché non e stato voto di coscienza ma di schieramento. E non dimentichiamo neppure quei furfanti di Sacconi e Formigoni, che sono usciti al momento del voto per fare finta di non avallare la legge Cirinnà, ma proprio così facendo hanno dato più potere a Renzi.

Padri di famiglia del popolo di piazza San Giovanni e del Circo Massimo, noi ricorderemo perché non debba più capitare come al Signor Tale: è il momento di difendere le nostre famiglie.

 

3 marzo 2016

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