Andrea Piccolo
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Quote rosa ed altre sventure

E' del Corriere della Sera online di ieri la notizia che una compagnia aerea indiana, la GoAir, amministrata da un italianissimo Giorgio De Roni (ahimè, mi dispiace per la nazionalità e mi fa un po' schifo citarlo, ma è importante dargli pubblica visibilità) ha escogitato di assumere solo donne per poter avere equipaggi a prevalenza femminile: le donne pesano meno, l'aereo di conseguenza pesa meno, e un aereo più leggero consuma meno carburante e consente di fare prezzi più competitivi.
 
Ovviamente esistono strategie migliori: se l'obbiettivo è contenere il peso dell'aereo, è più efficace farlo viaggiare vuoto, se invece si vogliono contenere i costi di carburante, arrivati in quota si possono spegnere i motori in modo da planare fino a destinazione, se poi si vuole limitare al massimo i costi in generale, l'India è un paese grande e ricco di bovini, per tutte le destinazioni continentali si smontano le ali e si fa trainare la carlinga da una mandria di vacche (chissà... se le donne pesano meno magari le vacche mangiano meno, ulteriore risparmio!), oltretutto con un indotto pazzesco sul turismo: una processione di tal fatta sarebbe estremamente folcloristica e fotogenica.
 
In ottica di "quote rosa" è una buona notizia o no?
Dando per vere le motivazioni addotte, il tornaconto dell'azienda nell'assumere personale femminile sfrutta gli stessi meccanismi per cui in altre occasioni si preferiscono dipendenti maschi: la donna pesa meno, l'uomo ha meno gravidanze, giusto per fare un esempio diffuso.
 
Su questa base però, a meno di volerne fare una questione di discriminazione e introdurre le quote azzurre, se le quote rosa significano equilibrio nella distribuzione dell'impiego disponibile rispetto ai sessi la notizia dovrebbe essere salutata con favore.
Qualche perplessità però è legittima: chiederanno alle hostess di passare dall'ufficio peso prima di imbarcarsi così da garantire che il consumo di carburante resti nei limiti previsti? E se con l'età dovessero ingrassare? Si sa che il peso accumulato non si smaltisce facilmente. Le licenzieranno?
 
Il punto è che la questione delle quote rosa, come spiega bene Costanza Miriano nel suo blog, è più complessa e allo stesso tempo più semplice, perché forse non è lì il problema. Per le aziende poi, come nel caso della compagnia aerea indiana, molte volte si tratta solo di presentare le strategie aziendali in modo che siano socialmente accettabili.
In ogni caso, i dibattiti sulle quote rosa sono destinati a scemare rapidamente. Grandi industrie hanno cominciato a organizzarsi per garantire le quote GLBT (Gay, Lesbiche, Bisessuali, Transessuali) e lì non è molto chiaro come girino i cromosomi X e Y.
 
Chi ha letto tutto l'articolo del Corriere avrà capito il motivo vero per cui la compagnia GoAir vuole assumere tante -e solo- donne. Lo scorso dicembre avevo avuto occasione di commentare un rapporto dell'OCSE che suggeriva di incrementare il PIL aumentando il numero donne lavoratrici.
In realtà il rapporto in questione suggeriva di sostituire uomini con donne nelle aziende per ridurre il costo del lavoro, dato che mediamente una donna costa meno. Giorgio De Roni (mi disturba farlo ma come dicevo, va citato) difficilmente ha letto il mio post, ma sembra abbia capito bene il messaggio tra le righe del rapporto OCSE.
 
 

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